Elezioni. Buongiorno Italia: di cosa dobbiamo parlare?

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Elezioni-2013Buon giorno Italia: che cosa ci diciamo? Di cosa parliamo? Delle amarezze di Napolitano per il risultato elettorale che non ha corrisposto alle sue aspettative? O parliamo della (inconfessata) delusione di Bersani che dava per definitivamente spacciato l’eterno nemico Berlusconi? O parliamo dell’arroganza di Monti che sostiene che “ora noi contiamo di più”? O parliamo delle fantascientifiche speranze di Ingroia di potere influire sull’animo dei suoi connazionali? O parliamo di Fini, Di Pietro, Casini e tanti altri che hanno alzato la voce per autodichiararsi punto di riferimento senza accorgersi di ciò che accadeva loro attorno? O parliamo di Grillo che anche se non ha raggiunto il suo auspicato trenta per cento dei consensi, non si è di certo fermato al venti per cento (massimo, che qualche ben pensante gli aveva pronosticato), ma è andato ben oltre (e sono numeri che contano)?

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No, non intendiamo parlare di queste cose, e non affermiamo neppure che erano state ampiamente previste.

Dovremmo discutere dell’Italia e degli Italiani, dei “vecchi” e dei “giovani” che si sono presentati alla ribalta, di un futuro che in molti hanno sperato fosse roseo-rosso e invece si presenta plumbeo. Dovremmo parlare di deputati e senatori eletti, di alleanze antiche e di alleanze nuove che sicuramente si formeranno, dovremmo capire bene come sarà governato questo Paese, se si riuscirà a governarlo e a quali sacrifici “inediti” sarà chiamata la collettività per affrontare le mille e mille crisi che serpeggiano in tutto il territorio nazionale.

La “Sfida all’Ok Corral” si è conclusa, ma si è trattato di un film già visto, il finale non poteva essere cambiato.

Cara Italia, gli Italiani ti hanno spaccato! Nulla di nuovo sotto il sole: è già accaduto.

C’è preoccupazione su quanto si è verificato e si potrà verificare più all’estero che in Italia: il leit motiv è l’ingovernabilità, si ipotizzano nuove elezioni, ma non è cosa semplice. Se in questa competizione elettorale da parte dei leader è mancata una proposizione di programma, nell’attuale situazione, cosa ancora più grave, è assente la prospettiva, l’orizzonte di senso sul quale potere costruire uno scenario che abbia la concretezza di possibili soluzioni ai problemi che pesano sul Paese. Nei prossimi giorni vedremo all’opera gli alchimisti che cercheranno rimedi, che cercheranno  di amalgamare il discontinuo: in termini poveri, si vedrà quale possibile inciucio si potrà attuare per formare un governo in grado di resistere alle prime bordate contrarie. I mercati ne risentiranno e le crisi si moltiplicheranno.

Buon giorno Italia: di cosa parliamo? Meglio augurarti e augurarci “Buona Fortuna”! E’ vero, e chi lo ha scritto è stato dimenticato: “Del doman non c’è certezza”.

Salvo Barbagallo

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